RLD Republique Libre du Design©

In occasione del Salone del Mobile 2006, il Centre culturel français de Milan presenta la mostra RLD Republique Libre du Design©, stato ideologico di ricerca, che attraversa i continenti e i paesi, e riunisce individui mossi da una medesima volontà : andare oltre il design industriale nel senso stretto della parola per interrogarsi sui nuovi territori possibili del design.
La mostra intende esplorare questi nuovi territori destinati a svilupparsi e diventare parte integrante del design dei prossimi anni. Il termine « design » rappresenta oggi un insieme di professioni, di cui alcune del tutto nuove: graphic design, web design, food design, fashion design, sound design, garden design, ecc... e la cartografia del design diventa ogni giorno sempre più vasta. RLD République Libre du Design© intende tracciare una mappa non esaustiva (perché impossibile) e provvisoria (perché in continua evoluzione) dei nuovi territori di questa disciplina.

La galerie del Centre culturel français de Milan accoglierà cinque installazioni : • Domestic/Collection Vynil « Arborescence » création de F.Azambourg Giovani editori francesi, Stéphane Aurriubergé, Christine Montard e Massimiliano Iorio, hanno inventato un sistema di applicazione della grafica alla decorazione tramite l’utilizzo esclusivo del vinile. Domestic ha chiesto a François Azambourg di declinare il progetto “Arborescence” in un’edizione speciale e limitata che investirà lo spazio della galleria. L’arborescenza di François Azambourg ci consente di percepire la dimensione decorativa del materiale nella sua potenzialità di deformazione. Vero e proprio « Cracker decorativo », il suo progetto permette all’utilizzatore finale di impadronirsi del disegno iniziale e di svilupparlo e deformarlo a piaciere per creare l’arborescenza. Domestic è stato selezionato per il premio Elle Deco International Design Award 2006, che verrà consegnato in aprile durante il Salone del Mobile.
• Arik Levy _ : /installazione “Organ” Il designer, parallelamente ad una differente produzione maggiormente legata al design industriale, conduce da anni una ricerca sulla luce, e le sue forme, che lo ha portato a produrre numerose installazioni luminose, prototipi ed edizioni limitate di grande sensibilità e valore artistico. Per la galleria del Centre culturel français de Milan, Arik Levy ha pensato e creato per lo spazio del Centre culturel français de Milan l’installazione « Organ », costituita da un insieme di elementi luminosi di altezze e forme diverse, accomunati da una matrice di organicità che ne pervade le forme. L’installazione è realizzata interamente in Corian®.
• Ensci, École nationale supérieure de création industrielle/Le jardin artificiel Gli allievi dell’Ensci sono stati chiamati a lavorare sul tema del giardino artificiale. Tema che è stato sviluppato in un workshop tenuto dal designer Romain Cuvellier e che ha investigato i diversi aspetti del giardino e dell’artificio in relazione con la nostra vita quotidiana. Dal lavoro collettivo, sei sono i progetti che sono stati selezionati: - « Robin » di Denis Pellerin Una protesi di foglia, più vera del naturale. Il progetto sarà prodotto da Magis. - « La mauvaise herbe » di Lucie Dorel e Cesare Delaini Un’erba che viene sconvolgere l’ordine stabilito… e che facciamo sparire ma che torna ossessivamente -« REZO », di Caroline Colin e Julie Delmas Messa in luce di una rete di radici : un gioco in evoluzione tra la natura e l’uomo. - « Forêt d’intérieur » di Yoann Ollivier e Verena Augustin Pianta + vaso = Foresta. - « Kaduc » di Denis Pellerin Imitare e controllare il ciclo delle stagioni : in autunno, le foglie cadono ; in primavera, il fogliame riprende volume. - « Ivy, la jungle électrique » di Oriane Dambrune e Marion Excoffon Dove il filo elettrico diventa una pianta rampicante lungo la parete.
• Olivier Peyricot/“Plateaux Vivre Nu” Olivier Peyricot si « relaziona » con l’universo che lo circonda in modo critico e umoristico. In particolare, le sue riflessioni lo hanno condotto a realizzare alcune installazioni nell’ambito della critica del design (vedi i progetti di « Vigilhome » per il MoMa e « Ground01 » per il Centre Pompidou). Olivier Peyricot crea per RLD un’installazione provocatoria e programmatica che mira alla riconquista, da parte dell’essere umano, del proprio territorio d’azione attraverso un primo passo di riappropriazione della propria abitazione attraverso il nudismo. L’installazione, che unisce grafica a materialità, è realizzata in Corian®.
• Electronic Shadow/Camera Obscura Ci si dimentica spesso che la fotografia, e per estensione il cinema e il video, trovano origine nello spazio fisico. Infatti, la camera oscura, camera «obscura», descritta in Italia nel Rinascimento prima da Giovanni Battista della Porta e poi da Leonardo da Vinci, è una stanza fatta da quattro pareti, un pavimento e un tetto, semplicemente esposta alla luce attraverso un minusculo orifizio che replicava su una delle pareti un riflesso della realtà. Con il tempo, la camera si è miniaturizzata e non ci si accorge più che la metafora proviene da una stanza della casa.
Con la tecnologia contemporanea, Electronic Shadow intende ridare all’imagine il suo contesto iniziale estraendolo dalla propria cornice, o schermo, per renderla abitabile. Camera Obscura è un’installazione interattiva che presenta una piccola stanza di abitazione con al centro un tavolo basso interattivo. L’insieme dei muri si trasforma sul filo delle immagini, passando da ambienti architettonici contemporanei ad ambienti naturali, tra sogno e realtà. Il tutto viene commandato da un’interfaccia intuitiva e sensoriale tramite il tavolino basso e propone un approccio della domotica poetica in cui spazio, immagine e luce si fondono offrendo una visione dello spazio in continuo mutamento, secondo l’umore del suo inquilino.
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