News - Arconati Danza a Bollate, Milano

Arconati Danza a Bollate, Milano
15 giugno 2011 - Arconati Danza è il nuovo progetto curato dallʼAssociazione culturale Milano Oltre, fortemente voluto e sostenuto dalla Provincia di Milano, già ente promotore per eccellenza del Festival AddaDanza.

I° Edizione - 15 > 19 giugno 2011

Arconati Danza

 Milano Oltre avvia questa nuova rassegna per dar seguito ad Adda Danza, il Festival concluso quest’anno dopo ben 15 edizioni di crescenti successi a causa della difficile congiuntura economica e della non disponibilità del Comune di Trezzo d’Adda. Un nuovo appuntamento dunque, possibile grazie all’importantissima partnership con il Festival Musicale di Villa Arconati e il Comune di Bollate in collaborazione con NonsoloDanza, Accademia delle Arti Sceniche di Bollate e con il patrocinio di Insieme Groane; un esperimento che ci auguriamo sia non solo una semplice azione di salvataggio, ma l’inizio di una nuova avventura verso un rinnovato interesse nei confronti delle iniziative culturali dedicate alla danza.

Il programma di questo nuovo e primo incontro con la coreografia nazionale a Villa Arconati sarà necessariamente ridimensionato nella quantità dei titoli ma, naturalmente, non nella qualità delle proposte.

Arconati Danza, Percorsi Coreografici nella Provincia di Milano I° edizione, si sviluppa in una forma concentrata nello splendido parco di Villa Arconati a Bollate, dal 15 al 19 giugno prossimi. Faranno parte di questa vetrina tre coreografi italiani di diverse generazioni e di diversa scuola di provenienza: Roberto Castello e del suo ensemble Aldes, Mauro Astolfi con la Spellbound Dance Company e, Paolo Mohovich, qui impegnato come coreografo in due creazioni per i giovani dell’ultimo anno di corso di danza contemporanea presso il MAS Dance Lab di Milano, diretto da Elisa Guzzo Vaccarino. Arconati Danza continua dunque, nel solco delle precedenti esperienze, a tenere aperte le porte alle nuove generazioni di danzatori e coreografi, riconfermando così il contributo di Milanoltre verso il rinnovamento del panorama coreutico nazionale ed all’allargamento delle opportunità per i nuovi talenti.

L'apertura del festival, è prevista il 15 giugno nella zona pedonale del Comune di Bollate con la performance di Roberto Castello Scene da un matrimonio che partirà da Piazza Aldo Moro per raggiungere Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa in un percorso animato urbano tra queste due piazze centrali e comunicanti del paese.

Il 16 giugno si prosegue sul palcoscenico di Villa Arconati con le tre nuove creazioni del Mas Dance Lab due della quali firmate da Paolo Mohovich, per poi arrivare ai due appuntamenti finali, sabato 18 e domenica 19, con l’articolato programma di Spellbound Dance Company: Carmina Burana la prima sera e a seguire la ricostruzione in prima nazionale dello storico Nafas abbinato a Downshifting. La rassegna sarà integrata da un incontro con Francesca Pedroni e Elisa Guzzo Vaccarino, ospite il coreografo Paolo Mohovich, durante il quale sarà proposto e illustrato anche con documenti video il percorso degli artisti presenti ad Arconati Danza insieme a molti altri che si sono alternati nelle passate edizioni del festival Adda Danza e che oggi rappresentano in parte l’eccellenza della danza italiana.

Piazza Aldo Moro - Bollate - mercoledì 15 giugno ore 18.00

ALDES / Roberto Castello Scene da un matrimonioScena da un Matrimonio - Foto di Marco Pezzati

progetto Roberto Castello in collaborazione con Alessandra Moretti, Mariano Nieddu Stefano Questorio, Ambra Senatore in scena Roberto Castello, Alessandra Moretti, Mariano Nieddu produzione ALDES, in collaborazione con i festival Danza Urbana (BO) e Urban Bodies (GE) con il sostegno di MIBAC - MINISTERO per i Beni e le Attività Culturali / Dip. Spettacolo, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo Arconati Danza apre la sua prima edizione con una performance di Roberto Castello, nome di punta della danza d'autore italiana, reduce dal recente successo per le coreografie ideate per la trasmissione di Roberto Saviano e Fabio Fazio Vieni via con me (Rai 3).

Lo spettacolo Scene da un matrimonio accadrà nella zona pedonale del Comune di Bollate, tra da Piazza Aldo Moro e Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, in un percorso animato urbano tra questi due luoghi centrali e comunicanti del paese. Una coppia di sposi in scarpe da tennis, seguita da uno strano personaggio, scende da un autobus in corsa, offre calici di champagne al pubblico raccolto alla fermata e lo invita a muoversi per le vie cittadine. I brindisi continuano finché gli sposi si immobilizzano come statue, non per sottoporsi ai flash del servizio fotografico, ma per diventare statue malleabili nelle mani dell'istrionico accompagnatore, che d'ora in poi li manipola, li dirige, gioca con loro in una serie di sketch divertenti, grotteschi e poetici al tempo stesso. Mescolando abilmente humour e ironia - scherno nascosto sotto il velo della serietà e serietà travestita da motto di spirito - questa stralunata festa di nozze costringe ad un costante spostamento concettuale e ad una provocatoria ridefinizione degli spazi, personali e pubblici, urbani e teatrali. Una sorridente e rumorosa narrazione cinematografica per quadri supportata, in omaggio alla cultura musicale di un popolo capace di festeggiare veramente, da una colonna sonora di musiche zingare, popolo oggi più  che mai detestato e vilipeso, forse anche perché, contrariamente a noi, sembra del tutto impermeabile alla convinzione che il senso profondo della vita sia quello di accumulare cianfrusaglie. Un meccanismo giocoso adatto a qualsiasi tipo di situazione o spazio urbano.

 
Biblioteca Comunale di Bollate - giovedì 16 giugno ore 18.00

Bellezza e coraggio: parla la danza italiana

conferenza condotta da Francesca Pedroni intervengono Elisa Guzzo Vaccarino e Paolo Mohovich Dagli anni Ottanta a oggi la danza italiana combatte la sua battaglia per essere riconosciuta e apprezzata. Tra neoclassicismo e teatrodanza, visioni contemporanee e incontri tra le arti, i nostri autori cercano e propongono personali prospettive. Una chiacchierata supportata da immagini video e dall'incontro con alcuni protagonisti del festival per ragionare sulla danza in Italia e sui coreografi italiani.

Villa Arconati - giovedì 16 giugno ore 21.30

Professione MAS Dance Lab

Simple Tones - studio per Ofelia

Un ritratto fugace, ma intenso dello spirito combattuto di questo personaggio shakespeariano dell’Hamlet. Ofelia è un personaggio femminile in preda alla pazzia causata dalla delusione amorosa prima e dalla morte del padre, dopo. Un personaggio così straziato è ispirazione per uno studio sul movimento molto poetico legato ad un’estetica che ha in sé la raffinatezza dell'opera shakespeariana... un pò come nei dipinti rinascimentali in cui anche una vicenda tragica viene raffigurata con struggente bellezza e grande cura dei dettagli. Il gioco cromatico vede la protagonista avvolta in una veste luminosa e accompagnata da tre uomini in nero ad evidenziare la sua leggerezza e la sua vulnerabilità. La musica quasi monocorde di Adams funge semplicemente da atmosfera in cui avvengono i vari passaggi e non vuole esaltare o sottolineare gli stati d'animo che invece vengono resi dal movimento, dagli impulsi del corpo oltre che dall'interpretazione della protagonista. Su un piano decisamente secondario stanno gli uomini in nero che devono" fluttuare" come se fossero le visioni e i sentimenti di Ofelia pur in una danza molto fisica e scenicamente presente.

Sinfonie alterne

coreografia e interpretazione Rocco Ascia e Gianluca Contini (III anno Professione MAS Dance Lab) musica Tang Quartet prima nazionale Due corpi in conflitto tentano, in un movimento alterno e disarticolato, di trovare una fusione con la partitura musicale.

Riverbero

coreografia e concetto scenico Paolo Mohovich assistente alla coreografia Cristiana Milioni musica John Adams con gli allievi del II e III anno Professione MAS Dance Lab Un passaggio con ritmi e modalità differenti attraverso frammenti di vita sociale. Tutto ciò che facciamo è frutto di regole ben precise che abbiamo assimilato o che stiamo assimilando. I nostri movimenti e le nostre intenzioni condizionano le persone che abbiamo intorno. Tutto funziona come un effetto a catena, per cui in diversi punti del mondo possono accadere cose completamente slegate tra loro che finiscono per esserne invece una conseguenza indiretta. Momenti di “architettura umana” ben definita si alternano a momenti di danza, come se i danzatori fossero al tempo stesso contenuto e contenitore delle proprie azioni. Scene del vivere quotidiano che nella veste estetica possono essere ricollegate a diverse epoche storiche si alternano a parti danzate in cui la gestualità riconduce a momenti di guerra e di pace, di convivenza e di conflitto.

Mas Music Arts & Show è il centro di formazione dedicato a giovani talenti che desiderano intraprendere una carriera artistica, studiando con i più importanti professionisti del panorama artistico internazionale. Creato nel 1995 dall’imprenditore Daniele Luppino, MAS è oggi il più grande College per lo Spettacolo in Europa, dotato di una struttura di 12.000 mq grandi spazi, aule dedicate allo studio della danza, della recitazione, del canto e della musica, sale con palcoscenico, studi di produzione musicale, uno studio radiofonico interno, appartamenti riservati agli allievi e, in fase di realizzazione, una nuova area polifunzionale per esibizioni e produzioni multimediali, nuovi appartamenti per il College per un’esperienza accademica ancor più significativa e completa. La direzione del centro, affidata ad Antonella Bruno, predilige un’organizzazione efficiente e diversificata, che prevede quattro accademie professionali: “Professione Mas Dance Lab” - “Tv Show” – “Music Academy” e “Musical Theatre”, “Professione Mas Dance Lab” e “Tv Show” sono fondate sulle discipline coreutiche; “Music Academy” è d’impostazione prettamente musicale, mentre l’ultimo nato “Musical Theatre” fonde in un programma mirato, per chi aspira ad una carriera nel mondo dei Musical, le discipline della danza, il canto e la recitazione.

 
A5rconati Danza: Ale e Maria
Villa Arconati - sabato 18 giugno ore 21.30

Spellbound Dance Company

Carmina Burana

Dall’estro artistico di Mauro Astolfi, un suggestivo incontro tra danza e storia.

«I Carmina burana vennero ritrovati, numerosissimi (più di trecento componimenti di vario genere), in un manoscritto dell’abbazia di Benediktbeuren, da cui presero il nome. Poesia burlesca, impudente, sovversiva: si parla senza troppi veli del corpo e della sua quotidiana avventura, se ne esplicano con gioia le funzioni, non si guarda all’altrove. Tace il linguaggio della ratio, si dimentica il decorum e si osa persino irridere audacemente al divino con le cosiddette ‘kontrafakturen’, ossia travestimenti di inni e motivi religiosi in canti profani che suonano come parodia degli evangeli, delle formule di confessione e delle litanie.

Da questo curioso magma di scurrilità plebea e raffinatezza cortigiana Mauro Astolfi trae – o per meglio dire, deduce in piena libertà, senza alcuna intenzione filologica – una coreografia tutta giocata tra “larghi” e “sfrenatezze” (del resto, è un artista a cui il ritmo ‘medio’ poco o nulla si addice) che agisce lo spazio quasi a volerlo contestare, divisa essenzialmente in tre momenti che scandiscono un crescendo liberatorio: si passa da una brutale aggressione (stupro?) sotto il cupo rombare della pioggia battente a una parte irriverente e grottesca che allude alle giullarate, per culminare infine nell’incendium cupiditatum, lo scatenamento delle passioni, che avviene nella taberna (qui anche - come spesso anticamente - bordello), luogo di appagamento degli istinti primari...

Due i simboli chiave di questo balletto, calati in un’atmosfera inquietantemente metafisica: un grande armadio (visto, si direbbe, con gli occhi dell’infanzia che tutto colorano di mistero) e una tavola. Il primo (in cui i corpi dei ballerini si vanno quasi a riporre come abiti frusti), luogo di memorie, di segreti di ‘scheletri’ ipocritamente celati; la seconda, altare sacrificale della terrena voluptas, imbandita di corpi esibiti come cibarie tentatrici». (Riccardo Reim) 

Villa Arconati - domenica 19 giugno ore 21.30

Spellbound Dance Company

Downshifting e Nafas

Un doppio programma in chiusura della prima edizione di Arconati Danza. Spellbound Dance Company propone Nafas una coreografia del 2007 qui ricreata da poco per il Festival di Aquisgrana.

Lo spettacolo è una riflessione sul respiro nei diversi significati. Quello più liberatorio, grazie al quale il corpo è mosso più rapidamente di un pensiero e, all’opposto, come costrizione, un esercizio continuo del controllo, dei propri gesti, delle proprie parole.

«Nafas come parola indiana significa respiro, ma ha una sorprendente caratteristica data dal mutare significato in altre culture del mondo. Nafas per esempio è associata al significato di libertà nel Sufismo, in Arabia invece la parola descrive la forza dinamica inspirata dalla persona al momento della sua nascita. La relazione tra questi significati è stata il motore per questa creazione, dove, sul respiro che ho immaginato proprio come nascita, abbiamo cominciato a lavorare. Tre tavolini come fossero tre culle, tre lettini, la prima superficie all’esterno dove compiere i primi movimenti, inspirare la prima aria, poi la crescita, il gioco, lo studio degli altri, dopo lo stesso tavolino, che da grandi diventa il nostro peso, la nostra croce da sostenere… dopo il nostro micromondo sembra allargarsi ma è sempre costretto da linee, da schemi dove sembra ci sia molto spazio ,ma tutto il caos, le passioni,gli interessi e le paure rendono tutto molto piccolo e sempre lo stesso. Parte dell’idea di Nafas è involontariamente stata suggerita dai danzatori stessi, dove in alcuni momenti durante lo sforzo fisico intenso di alcune coreografie, il loro respiro sembrava un lamento, un piacere intenso, una disperazione. Così ho chiesto loro di cercare di ascoltare il respiro, di diventarne consapevoli, di lasciare andare quello che spesso si trattiene». (Mauro Astolfi)

In Downshifting la compagnia di Astolfi torna volontariamente al movimento puro e al linguaggio essenziale. I downshifters sono coloro che cambiano direzione, si immaginano un futuro alternativo per ri-scoprire le proprie passioni e rinnovare la qualità della propria vita. Questa coreografia vuole essere veicolo di energia, un canale di comunicazione tra individui, una misteriosa porta per toccare l’interno dell’uomo e un irrinunciabile mezzo per decifrare persino il linguaggio segreto della natura. «Al momento della sua creazione, la compagnia viveva un momento di transizione, in cui era necessario operare delle scelte significative.

Con Downshifting si torna all’essenziale. Tolti gli orpelli di costumi e scenografie invadenti, chiusa temporaneamente in un cassetto la voglia di rivisitare temi classici, figure, archetipi e storie da narrare, la SDC riscopre se stessa. Non si tratta di un nostalgico viaggio nel passato, né di una vanagloriosa autocelebrazione, ma di un appuntamento per ritrovare un complesso cammino di lavoro, ostinazione e tenacia. I nove danzatori tornano al movimento puro, al linguaggio essenziale, per ritrovare l'origine della forza della compagnia». (Mauro Astolfi)

Mauro Astolfi si è formato tra l’Italia, Londra e gli Stati Uniti dove ha vissuto per molti anni lavorando sia come danzatore (Paul Taylor Dance Company) che come coreografo (Jeff Roberge Dance Company). Sul terreno della coreografia ha interagito con le realtà più diverse passando con disinvoltura dalle serate di Gala televisive (RAI 1, TMC), alle Compagnie di Danza (Kitonb, Essence Company, Amsterdam Theatreschool, Balletto di Roma, Szegedi Kortárs Balett). ! Oggi la sua attività si divide tra l’insegnamento in Italia (corsi quotidiani per professionisti allo IALS di Roma e stages in tutta la penisola), all’estero (Zurigo, Londra, Amsterdam, Tokyo, New York, Los Angeles, Parigi, Stoccolma) dove tiene corsi professionali e di formazione, e il lavoro di Direttore Artistico e coreografo per la Spellbound Dance Company e varie altre realtà professionali italiane e straniere.!