News - Riapre il Castello Visconteo di Legnano

Riapre il Castello Visconteo di Legnano
16 dicembre 2006 - Le nuove sale verranno inaugurate con la mostra "GOYA. I CAPOLAVORI INCISI", che presenterà la serie completa dei "Capricci" e dei "Disastri della guerra".

Un grande appuntamento si terrà a Legnano, sabato 16 dicembre 2006.

Dopo lunghi e accurati lavori di restauro, il Castello Visconteo, una fortezza la cui costruzione risale al XIII secolo, ritornerà a essere un patrimonio fruibile al pubblico

La ristrutturazione ha previsto l’utilizzo delle stanze del castello come sede museale in aggiunta a Palazzo Leone Da Perego. Per festeggiare questo avvenimento è in programma dal 16 dicembre al 1° aprile 2007 la mostra dal titolo Goya. I capolavori incisi, curata da Flavio Arensi, che presenterà le due serie complete di opere grafiche – I Capricci e I Disastri della Guerra – realizzate dal maestro spagnolo. Il percorso espositivo si completerà con la sezione dedicata alla serie delle Follie, allestita all’interno della Banca di Legnano

Artista già affermato nel mondo della corte, Francisco Goya (Fuendetodos 1746 - Bordeaux 1828), nell'ultimo decennio del XVIII secolo, vede la sua vita cambiare radicalmente a causa della sordità che lo colpisce nel 1792, isolandolo in una dimensione interiore del tutto nuova, che da quel momento contrassegnerà anche la sua arte. Significativamente la genesi dei Capricci, pubblicati nel 1799, si situa appunto tra il 1794 e il 1795 a immediato ridosso della malattia.
Le 80 acqueforti della serie superano d'un balzo l'eleganza rococò dei cartoni per gli arazzi di corte, la preziosità della ritrattistica e persino i primi passi figurativi nel regno della pazzia compiuti con la serie dei piccoli dipinti su latta.
Le grandi creazioni di Francisco Goya cominciano appunto a partire dai Capricci. Il termine "capricci" serviva per indicare i pensieri stravaganti che davano origine a raffigurazioni di fantasia; in tale modo gli artisti potevano permettersi grande libertà creativa, senza dover rispettare i soggetti e le regole convenzionali e potevano rappresentare tematiche serie e satiriche. L'artista spagnolo si proponeva di rappresentare i pregiudizi, le menzogne, le superstizioni, le assurdità e gli inganni degli esseri umani. La sua satira colpiva ogni classe e categoria, non risparmiando la Chiesa, la nobiltà e la stessa famiglia reale. Appena furono in commercio I Capricci crearono scandalo, per la loro novità e crudezza e perché alcuni dei contemporanei vi si riconobbero. In pochi giorni intervenne l'Inquisizione stessa per togliere dalla circolazione le incisioni ritenute scandalose e blasfeme.

Se i Capricci sono il primo dei suoi grandi e immortali capolavori, il ciclo delle Follie (inciso tra il 1815 e il 1824) chiude non solo l'opera grafica, ma in fondo lo stesso arco creativo dell'artista. I Disastri della Guerra: a partire dal 1810 Goya realizzò una serie di incisioni che quasi nessuno vide. Esse raffiguravano gli orrori avvenuti durante l'occupazione napoleonica della Spagna, di cui l'artista stesso fu testimone, in particolare durante un suo viaggio verso Saragozza nel 1808.
Dalle incisioni emergono la crudeltà e la grettezza dell'uomo, colpevole dei crimini più atroci. Spesso non c'è neanche la distinzione tra spagnoli e francesi, per mostrare come chiunque può essere un feroce carnefice.
Accanto alle scene di violenza ci sono immagini di stampo politico, di critica sociale e di anticlericalismo. Le 80 incisioni furono censurate, in quanto giudicate di carattere sovversivo e troppo crudeli. Furono date alle stampe postume, soltanto nel 1863.

Alla Banca di Legnano, il percorso espositivo si completa con le 22 tavole delle Follie, conosciute anche come Proverbi, pubblicate postume nel 1864; queste incisioni furono realizzate da Goya in un periodo di tempo molto ampio e conclusosi probabilmente nel 1824 e sono caratterizzate da soggetti sono molto enigmatici, spesso assurdi e senza un apparente filo logico. È stato ipotizzato che siano raffigurazioni di sogni, di passioni umane e superstizioni. In alcune di esse si possono intuire illusioni politiche, ma difficili oggi da comprendere; altre tavole riprendono motivi di opere precedenti degenerandoli. I soggetti, che a prima vista suscitano divertimento, sono in realtà fonte di inquietudine, mentre la loro enigmaticità li rende opere uniche e senza tempo.